Il successo di internet e di smartphone e tablet, lontano dal costituire il superamento del libro e della pagina scritta, ne costituisce il più grande trionfo.

Come tutto abbia a che fare con gli alberi, i meravigliosi essere viventi cui dobbiamo l’ossigeno (che ha reso la terra abitabile da parte degli animali), il fuoco (che ci ha reso umani), il legno (che ci ha reso ingegnosi costruttori di attrezzi, è presto detto.
La parola moderna «libro» deriva dall’uso antichissimo di scrivere sulla corteccia d’albero, esattamente sulla sua faccia interna che si chiamava allo stesso modo. E le foglie d’albero con molta probabilità furono usate come materia scrittoria agli albori del mondo classico greco-romano.

La terracotta, la pietra, il metallo, il legno, le tavolette cerate, il papiro e la pergamena costituirono le varie tappe dello sviluppo del libro. Finché arrivò la carta, al principio ottenuta da fibre vegetali e stracci in seguito dalla cellulosa contenuta nel legno degli alberi.
Anche la scoperta della stampa a caratteri mobili, uno degli eventi più importanti nella storia del progresso umano, fu possibile grazie all’impiego del legno.
Il libro costituì un enorme progresso nello sviluppo della cultura, perché consente di essere consultato velocemente in qualsiasi punto, a differenza dei rotoli o della tavolette. Un altro grande progresso dei libri furono gli indici e le note.
La nota costituisce il rimando e un altro testo e mette in relazione un libro con gli altri libri.

L’ipertesto venne introdotto, sotto forma di esperimento, nei primi computer con interfaccia grafica: Apple Macintosh e Next. Proprio lavorando su un Next, il giovane informatico Tim Berners-Lee, ebbe l’idea di applicare l’ipertesto alla rete di computer del Cern di Ginevra in cui lavorava. Coniugando internet con l’ipertesto nacque il World Wide Web: internet come siamo stati abituati a conoscerlo.
Vogliamo adesso parlare di smartphone e tablet? Vogliamo ricordare che furono introdotti come prodotti di massa dallo stesso imprenditore e inventore responsabile dell’introduzione dell’ipertesto sui computer di sua creazione? Lo stesso imprenditore che, giovane studente in cerca della propria strada, preferì dedicarsi ai corsi di calligrafia?
La superfice rettangolare dello strumento, ripulita da ogni orpello, torna ad essere una pagina bianca dove leggere e scrivere, guardare e creare allo stesso tempo.

La pagina, lo spazio rettangolare neutro su cui scrivere o disegnare con la luce, è ancora oggi il luogo migliore dove depositare l’informazione per farla diventare emozione e sapere.