STORIA DI UNA PIEVE
DI UN VIAGGIO, DI UN GRANDE SANTO

MOSTRA STORIA MULTIMEDIALE
Canonica d’Adda, Chiesa di Sant’Anna, Luglio-Ottobre 2017

Le immagini e i suoni che accoglievano il visitatore

DIVINA LUX

Regia Mario Donadoni 
Musiche Matteo Parolini
Riprese fotografiche timelapse Walter Carrera, Mario Donadoni

Le immagini di questo filmato, realizzate con la tecnica del timelapse, ritraggono le chiese e i campanili delle comunità che componevano la Pieve di Pontirolo. Questa porzione di pianura, incastonata attorno a fiumi, l’Adda e il Brembo, vede proprio nei campanili l’elemento simbolico attorno a cui si raccoglie l’intero paese. La voce delle campane è da più di un millennio il punto di riferimento, scandiva il tempo: giorni, festività e ore. Forniva informazioni, a rapida diffusione, riguardo a lutti, emergenze e eventi gioiosi.
Le campane della diocesi ambrosiana, di cui la Pieve faceva parte, hanno una voce caratteristica, grazie a una innovazione tecnologica introdotta tra il XVII e il XVIII secolo: alle campane viene applicata una ruota in cui può scorrere più comodamente la corda. L’aggiunta in seguito di un fermo e di una balestra, ha permesso di poter portare le campane dalla posizione di stallo alla famosa posizione a bicchiere, utile ed indispensabile per poter comandare le discese, andando a creare un intreccio di suoni e comporre così i concerti suonati nelle massime solennità.

Nella colonna sonora originale realizzata da Matteo Parolini per questo filmato sono stati campionati suoni in una chiesa della diocesi: la sonata solenne delle campane, la catena del turibolo dell’incenso, le recita dell’Ave Maria, il bisbigliare dei fedeli, lo scricchiolio degli inginocchiatoi, i canti ambrosiano, un organo a canne antico. Tutto compone un tessuto sonoro che viene sviluppato poi con ritmi incalzanti e distorsioni elettroniche, conferendo al lavoro un sapore assolutamente inedito.
Un brano della vita di San Carlo in latino, letto da un parroco della diocesi, dà il titolo al filmato: Divina Lux.

San Carlo Borromeo fu un grande uomo, in tutti i sensi.
Alto più di 1,80 cm in un’epoca in cui l’altezza media era di 1,60, poteva permettersi di guardare i suoi simili una spanna più in alto.
Fu un gigante della storia: il suo impatto come uomo di Chiesa, come Santo è stato grande, pervasivo e duraturo.
La statua a lui dedicata nel suo paese Natale, con i suoi 38 metri di altezza è stato un prodigio tecnico e costruttivo per l’epoca, al punto che lo scultore francese che ideò la statua della Libertà di New York venne a studiarne le soluzioni tecniche.
ll Colosso di San Carlo Borromeo, detto anche il San Carlone di Arona, è una metafosa del ruolo che San Carlo ha ricoperto e continua a ricoprire nella storia della chiesa e in quella universale.

La foto a grandezza naturale che accoglieva i visitatori nel piano dedicato a San Carlo:
l’emozione di essere scrutati dall’alto inbasso da un gigante della storia.

Le immagini del San Carlone di Arona.

L’installazione multimediale con l’interrogatorio di San Carlo alla Lubrina, donna bergamasca accusata di stregoneria.
Due video in posizione ritratti con i volti di due attori che scrutano il visitatore.
In sottofondo la versione teatralizzata dell’interrogatorio, basata sui verbali ufficiali del processo e messo sotto forma di dialogo da Michele Mauri.

LA STREGA DONNA E IL SANTO

Regia Mario Donadoni
Sceneggiatura Michele Mauri
Ricerche storiche Gabriele Medolago
Direttore della fotografia Stefano Giambellini
Lubrina Cantoni Barbara Del Prato
San Carlo Borromeo (voce) Adolfo Milani
San Carlo Borromeo (figura) Mirko De Dominicis
Voce segretario di San Carlo Cristian Bonomi
Voce fuoricampo Vincenzo Sala
Tecnico del suono Matteo Parolini
Registrazione dialoghi Nicola Scaglia

Le foto dell’allestimento

Alcuni pannelli della mostra

LA PIEVE

LA VISITA PASTORALE

SAN CARLO BORROMEO