Gli scenari apocalittici descritti da tanti racconti di fantascenza.

Quando l’arcangelo si posò sul Castello che ne porta il nome?
Nel 590, Gregorio I Magno viene eletto pontefice sullo sfondo di una Roma scossa da tumulti e carestia: pochi cittadini abitano allora i ruderi di quella che era stata la capitale di tanti popoli diversi. In aggravio, i Romani  soffrono una rovinosa piena del Tevere, che sommerge la gran parte dell’Urbe; e alla sciagura segue la pestilenza. Il morbo è tanto feroce da falciare persino il corteo della processione, indetta da papa Gregorio lungo tre giorni per implorare la fine del contagio. Alcuni devoti cadono sul tragitto, fulminati dalla pestilenza. Il pontefice guida la processione fino al mausoleo di Adriano, scorgendo in cima alla mole un angelo che ripone nel fodero la spada fiammeggiante. Pare altri condividano la visione di quel giorno, il 29 agosto 590. La pestilenza finisce e la tomba dell’imperatore inizia ad essere chiamata Castel Sant’Angelo.
La visione del messaggero divino che ripone la spada dei flagelli, sofferti da Roma, ispirò la statua che ancora si ammira in vetta alla fortezza.